Le attuali puntate italiane di BEAUTIFUL sono cariche di pathos e commozione, a causa del dramma che Hope e Liam vivono, credendo che la piccola Beth sia nata morta.
Ad essere maggiormente sofferente è Hope, che non accenna a riprendersi dalla vicenda, isolandosi e rifiutando ogni minimo intervento di amici e familiari per aiutarla a trovare conforto e risollevarsi dal baratro in cui è caduta.
Che stia simpatica o meno, le scene di Hope hanno stretto il cuore anche di coloro che poco tollerano la giovane Logan e la compassione che ispira è frutto dell’ottimo lavoro della sua interprete, Annika Noelle, che ha voluto rendere più veritiera possibile questa dolorosa trama, che resterà nella storia di BEAUTIFUL.
Nel percorso di Hope è facile scorgere, come ha spiegato anche Annika in un’intervista, quelle che sono state definite come le “fasi del lutto”, che terminano quasi sempre con l’accettazione e la ripresa dal dramma.
All’inizio pare che emerga il RIFIUTO, la negazione di ciò che sta accadendo, l’incapacità di credere che la morte sia realmente avvenuta. Si tratterebbe di un meccanismo iniziale di difesa della nostra psiche, che avrebbe la funzione di risparmiare alla persona di soffrire oltre misura.
Al RIFIUTO segue la RABBIA, una fase in cui la persona assimila la morte della persona cara come un’ingiustizia. Si tratta di un passaggio molto delicato dell’iter psicologico e relazionale che può coincidere con il momento di massima richiesta di aiuto oppure con il suo esatto contrario (chiusura totale e ritiro in se stessi).
La terza fase è quella della CONTRATTAZIONE, in cui la persona inizia a prendere atto dell’irreversibilità della perdita. La persona alterna momenti di sconforto e speranza, ipotizza modi e strategie per riprendere il controllo della propria vita, valuta quali siano le risorse su cui poter contare e i nuovi progetti su cui investire le proprie capacità di resilienza.
A seguire entra in atto la fase della DEPRESSIONE, che consiste in un’autentica presa di coscienza della perdita. In questa fase ci si sofferma su tutto ciò che non si può più condividere con la persona scomparsa, amplificando involontariamente il livello di sofferenza e generando un circolo vizioso che induce a uno stato di vera e propria depressione. Sintomi tipici di questa fase sono irritabilità, insonnia o eccessiva sonnolenza, rabbia, frustazione, tristezza persistente e volontà di isolarsi [come Hope, nello chalet].
La quinta e ultima fase, quella dell’ACCETTAZIONE, coincide con la conclusione del processo di elaborazione del lutto, in cui si è pronti a dare un senso a quanto accaduto, a inscriverlo nell’ordine naturale delle cose, ad accettare la perdita e a considerare la possibilità di guardare al futuro con rinnovato entusiasmo, come accadrà anche a Hope, a breve.
Hope riuscirà, infatti, a superare questo bruttissimo periodo, grazie all’arrivo di alcuni personaggi al momento fuori scena, che le daranno lo stimolo necessario a reagire e andare avanti.
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Angelo Iacopino